Il Grand Tour e le ville toscane
L'Italia è una delle nazioni che ogni anno attrae il maggior numero di visitatori ed oggi come in passato dall'estero chiunque viene rimane affascinato dalle bellezze e dalle peculiarità della penisola. La Toscana in particolar modo è rinomata e molto richiesta. La tradizione turistica e d'accoglienza si è certamente consolidata negli anni ed è importante ricordarsi che sin dall'Ottocento giungevano visitatori stranieri in Italia.
La Toscana era ovviamente parte del viaggio chiamato Grand Tour che nell'Ottocento portava artisti, intellettuali, filosofi e scrittori stranieri dall'estero in Italia per scoprirne le bellezze, conoscerne la storia ed apprezzarne l'arte ed il paesaggio. In particolare, Firenze era una tappa fondamentale al centro dell'Italia con il suo panorama unico costellato di ville e giardini. In questo articolo riportiamo alcune descrizioni fatte dagli intellettuali del tempo che giunsero in viaggio a Firenze e descrissero le ville ed i giardini secondo il loro gusto.
Goethe descrisse Firenze usando queste parole: "in un'ampia valle coltivata con gran cura e sparsa di un'infinità di ville e casolari". De Rogissart la descrisse come "il luogo più piacevole del mondo... cosparso com'è di ville, il cui numero ammonterebbe a più di milleseicento". John Ruskin salì sulla Torre di Pisa e descrisse il panorama scrivendo "candide ville luccicanti fra frammenti di nuvole". Nathaniel Hawthorne soggiornò nella Villa di Bellosguardo scrivendo "la villa è su un poggio che guarda Firenze ed è grande da alloggiarvi un reggimento". Henry James mantiene la sua indole malinconica descrivendo "il tessuto compatto della città e le pallide colline azzurrognole vagamente punteggiate di bianche ville".
Particolare attenzione viene data ai giardini delle ville dove questi intellettuali sostavano. John Keysler nel 1760 scrisse che i giochi d'acqua del parco della villa di Pratolino, pur non eguagliando Versailles, posseggono una loro unicità e bellezza. Il patriottico Montaigne, sempre descrivendo la villa di Pratolino, scrisse che "da lontano l'edificio par misero, ma da vicino è assai bello... ma non come le più belle di Francia". Il principe Klemens von Metternich definì la Villa di Marlia un luogo "divino" ed il suo giardino "piantato all'inglese e con un aspetto poco comune". Nel 1835 Alphonse de Lamartine definì le ville di Lucca come "quello che di più bello" poteva offrire la stupenda campagna lucchese.
Segui le orme degli intellettuali che ci hanno preceduto e visita alcune delle ville storiche più belle al mondo durante la tua vacanza in villa in Toscana.
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